XVIII Incontro di Solidarietà

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Si è svolto il 1° marzo scorso, alla presenza dell’Ecc.ma Reggenza e dei Segretari di Stato per il Territorio e Ambiente, per il Turismo e per l’Istruzione e Cultura, nonché dei Capitani di Castello di Serravalle e Borgo Maggiore, il XVIII Incontro di Solidarietà, organizzato dall’Associazione Carità senza Confini.

Di fronte ad una platea molto numerosa ed attenta, dapprima Mons. Lambiasi, Vescovo di Rimini, ed in seguito Mons. Turazzi, Vescovo della Diocesi di San Marino-Montefeltro, e don Raymond Nkindji Samuangala, Assistente spirituale dell’Associazione, hanno sviscerato il tema dell’incontro:

Da “una cultura dello scarto” ad una “cultura dell’inclusione”

Quali sfide per la nostra società?

Tutti i relatori hanno sottolineato come l’allarme lanciato da Papa Francesco contro la “globalizzazione dell’indifferenza” sia un fenomeno negativo che riguarda tutto il mondo e quanto la “cultura dello scarto”, che trova le sue radici nell’estremo individualismo, metta in pericolo la dignità dell’essere umano e la pace dell’intera società

La giornata è continuata con la cena, alla quale hanno partecipato, come in una grande famiglia, più di 600 persone, e che è stata possibile grazie al lavoro, in cucina e in sala, di 100 volontari, ai quali va il nostro plauso e ringraziamento

Altrettanto successo ha ottenuto la lotteria con la vendita di oltre 17.000 biglietti, la cui estrazione è avvenuta a conclusione della serata ed intervallata dalle divertenti e spassose esibizioni del gruppo “Montefeltro dreams boys”. I numeri vincenti sono visionabili sul sito: “caritasenzaconfini.org”.

L’Associazione ringrazia vivamente tutti i sostenitori che, in questa occasione, hanno dato con generosità un contributo per i nostri progetti.

Infine l’Associazione ringrazia veramente di cuore tutti i collaboratori che hanno reso possibile questa giornata, perché è grazie al ricavato dell’Incontro di Solidarietà che possiamo finanziare i progetti dell’Associazione in vari paesi del mondo, a favore di tanti bambini, donne e uomini che non hanno l’essenziale, come il cibo, le cure o l’istruzione.