Papa Francesco afferma che occorre andare oltre il dialogo ed approdare all’incontro quale realtà che si vive con tutto se stessi, per un reciproco arricchimento. Si può dunque pensare che l’Associazione Carità Senza Confini, la Diocesi San Marino-Montefeltro e la Repubblica hanno avuto 20 anni di arricchimento costellati di incontri annuali promossi dall’Associazione. Essi sono stati guidati da una logica interna inerente alla natura stessa dell’Associazione ed a quella esterna che la pone in ascolto ed al servizio del territorio e dei bisognosi. Attorno a tale logica si è strutturato ogni incontro nei suoi due momenti, culturale e conviviale. Dalla riflessione scaturisce il senso dell’agire, il bisogno di incontrarsi dei membri e contribuenti, nonché la ragione dell’incontro arricchente con i destinatari della nostra azione.
Il primo incontro del 7 marzo 1998 esprime la consapevolezza di una nuova associazione che si affaccia ad un panorama, come quello di San Marino, ricco di espressioni caritative con cui posizionarsi “insieme per testimoniare la nostra carità”, come poi le confermeranno le variegate forme di collaborazioni maturate nel tempo. Il 7 marzo del 1999 il grande Don Oreste Benzi ricorderà ai partecipanti al secondo incontro che se la carità non si fa “in ginocchio”, ossia abitando la preghiera e radicandola su Gesù Cristo espressione dell’amore del Padre, essa rischia di ridursi ad un semplice assistenzialismo, trasformarci in “funzionari della carità”, ed esaurirsi. Abbiamo quindi bisogno di ricuperare continuamente le “ragioni” profonde del nostro agire, per non doverci chiedere un giorno: “chi ce la fa fare?”. Si tratta allora di unirsi “insieme per testimoniare la carità cristiana”. Questo ci colloca, con Santa Teresa di Gesù Bambino, “nel cuore della Chiesa mia madre” dove ciascuno è chiamato non solo a fare ma ad “essere carità”, come il Padre che è carità. È il tema dell’incontro del 4 marzo 2001 approfondito con l’allora Vescovo di Loreto, l’attuale Cardinale Angelo Comastri. Questo senso di appartenenza ecclesiale è maturato maggiormente con la celebrazione del Grande Giubileo del 2000 dal quale sono scaturite ispirazioni alla base di altri tre incontri: un “nuovo slancio per una giustizia liberante” testimoniatoci da Don Luigi Ciotti il 12 marzo 2000; “la pace [come] opera di giustizia e di amore”, tema affrontato da Stefano Picciarella della Comunità S. Egidio domenica 3 marzo 2002; e “le miserie del mondo, le nostre responsabilità” del 9 marzo 2003 i cui testimoni sono stati P. Alex Zanotelli, P. Franco Antonini e S.E. Mons. Dennis de Jong. Gli anni successivi hanno polarizzato i nostri incontri sulle “povertà” di categorie specifiche di uomini e donne: il tema dell’immigrazione è ritornato due volte successivamente il 7 marzo 2004 con Vittorio Nozza e il 7 marzo 2010 con il contributo di riflessione di Prof. Don Giancarlo Perego, Don Sisto Sergio Severi e Suor Paola Della Ciana; la condizione del bambino nella società di oggi tra miseria e speranza, tema illustrato il 6 marzo 2005 da Sr Maria Teresa Crescini; la donna nel mondo di oggi tra profanazione, degrado e opportunità, con la testimonianza di Prof.ssa Giuliana Martirani, Suor Paola Della Ciana e Dot.ssa Giovanna Cipollari il 12 marzo 2006; l’anziano da considerare come aurora oltre il tramonto della vita, con la riflessione di Jimmy Garbujo, Sonia Rigoni e Pier Paolo Gattei l’11 marzo 2007; i giovani sono stati al centro degli incontri del 2 marzo 2008 e dell’11 marzo 2010 animati successivamente da Dott. Andrea Zampollo, Marinella Baldiserra e un rappresentante del forum dei Giovani di san Marino, e dai giovani di “Libera”, di “Impronte di teatro”, della comunità “Papa Giovanni XXIII”, “VIP”…; in mezzo ci sono stati “la sfida di educare all’amore e alla gratuità” della famiglia che si trova a vivere tra le povertà antiche e quelle nuove, tema sviluppato da Dott. Roberto Mancini e Dott.ssa Vittoria Maioli Sanese il 15 marzo 2009; e il dialogo intergenerazionale quale rimedio alla “povertà silenziosa delle solitudini” del 13 marzo 2011 con Prof. Vincenzo Pace, Prof. Renato Di Nubila e Dott.ssa Miriam Ercolani. I successivi due incontri sono stati ispirati dalla consapevolezza che le povertà nella società dipendono anche dal modo di vivere di ciascuno di noi e di rapportarsi con le risorse umane e naturali. Da cui il richiamo a “vivere oltre lo spreco” del 10 marzo 2013 fattoci risuonare dal Prof. Maurizio Mussoni Docente dell’Università di Bologna; e l’invito a convertirci a “nuovi stili di vita” per poter “vivere diversamente” illustrato da Adriano Sella, Direttore nazionale della Rete Interdiocesana Nuovi Stili di Vita, il 23 marzo 2014. Tuttavia, occorre costatare che alla base di ogni povertà nel mondo si pone il problema di cultura. Così, cogliendo le frequenti denunce di Papa Francesco, l’incontro dell’1 marzo 2015 ha invitato a passare “da una cultura dello scarto ad una cultura dell’inclusione” per meglio affrontare le sfide che le varie povertà pongono alla nostra società. Il tema è stato affrontato con l’apporto di un grande maestro, S.E. Mons. Francesco Lambiasi, Vescovo di Rimini. L’anno scorso l’evento dell’Expo di Milano con l’attenzione al dramma della fame ha ispirato il nostro incontro annuale del 10 aprile 2016 nell’interrogarci sulle prospettive che il dopo Expo offre di fronte ad un “mondo [che] ha ancora fame”. Ci ha aiutato a rispondere a questo interrogativo Dott. Eugenio Melandri, Direttore della rivista “Solidarietà Internazionale”. Papa Francesco, nella sua enciclica Laudato sii ricorda a tutti che la nostra vita del singolo e dell’umanità intera è legata non solo a quella degli altri essere umani e non solo all’ambiente da prendersi cura, ma anche a tutto il creato. L’uomo fa parte di una sorta di immensa ragnatela le cui corde fanno vibrare l’esistenza umana. Le povertà o le grandezze dell’uomo dipendono molto di come egli imposta i suoi rapporti dentro quella che possiamo chiamare “solidarietà cosmica”. Partendo da questa intuizione dell’enciclica del Papa e ancora sulla scia dell’Expo è stato proposto il tema dell’incontro del 12 marzo 2017 affidato alla competenza della Dott.ssa Fernanda Guerrieri, Vice Direttore Generale del Dipartimento per i Servizi Generali della FAO. Il tema propostole per questa XX edizione dei nostri incontri annuali è Custodi del creato, pro-creatori di vita.
Nei suoi statuti l’Associazione Carità Senza Confini si è data dall’inizio tra le sue finalità quelle di “promuovere in mezzo ai suoi aderenti e nella comunità sammarinese-feretrana il valore della solidarietà internazionale con la scelta preferenziale del servizio ai poveri del mondo, e l’attenzione verso le persone bisognose” (Art. 4, §1) e “contribuire a promuovere nella Repubblica di San Marino una cultura di solidarietà e di attenzione alle situazioni di bisogno nel mondo” (Art. 4, §3). Essa cerca di concretizzare queste finalità anche tramite questi incontri annuali, giunti alla ventesima edizione, o meglio grazie a questo Incontro lungo ormai venti anni che rappresenta un momento denso di cultura, di fratellanza, di solidarietà e di condivisione tra centinaia di persone che vi partecipano annualmente, insieme alle massime autorità della Repubblica e della Diocesi, consapevoli che “c’è più gioia ne dare che nel ricevere” (Libro degli Atti degli Apostoli 20,35), dando la propria goccia quale contributo alla costruzione della “casa comune” dove ciascuno può vivere con dignità, nella giustizia e nella pace.
Don Raymond Nkindji Samuangala